Noi di Europa Verde Padova apprendiamo dalla stampa le dichiarazioni del partito dei parcheggi interrati, prima lo hanno proposto alla Prandina, ora in Piazza Insurrezione, coloro che ancora sognano di essere la piccola Milano e ragionano ancora come negli anni ‘50 e propongono la piccola Verona.
Il punto non è il parcheggio interrato o no, il problema è che la città non riesce a contenere più auto di quante ce ne sono già in una delle città più inquinate d’Europa, tutte le direttrici verso il centro sono sempre intasate dal traffico, non ci stanno più persone di quelle che frequentano attualmente il centro, ci sono molte attività che lavorano, basta frequentarlo per accorgersene. Le attività non chiudono perchè non hanno il parcheggio, sono i tempi che cambiano e anche il commercio deve adeguarsi, non possono ragionare come se fossero in un centro commerciale di periferia. I parcheggi sotterranei ci sono già in Largo Europa, e ne sono previsti anche alla Prandina.
<<Continuiamo a non capire a che titolo i Verdi per l’Italia si definiscano tali, dato che i loro proclami potrebbero essere stati scritti da una qualsiasi forza di destra>> afferma la coportavoce comunale di Europa Verde Padova Chiara Zanetti che continua <<Usano un linguaggio antiquato che parla di un mondo passato in cui gli interessi e i secondi fini prevalevano sul bene comune. Sono solo la grancassa dei commercianti e dei vecchi poteri forti. Europa Verde, gli unici veri verdi, guarda avanti verso un mondo senza attrattori di traffico, con centri storici liberi dalle auto>>.
Europa Verde è per il si a Piazza Insurrezione pedonale per agevolare il commercio, per un nuovo stile di vita che valorizzi la salute e renda il centro più vivibile a misura di uomo e donna.
La critica viene da un’associazione fondata dall’avvocato Domenico Menorello, un ambientalista improvvisato, vicesindaco della giunta di Giustina Destro, avvocato per l’ecomostro dell’Iper Rossetto in via Sarpi nella causa per non far costruire l’Eurospin di fronte per interessi economici, è nel comitato nazionale per la Bioetica nominato dalla premier Giorgia Meloni, quindi si potrebbero definire politicamente “neri” non “verdi”. Alle elezioni comunali di Padova 2022 hanno presentato il simbolo con i nostri stessi colori confondendo gli elettori, senza poter utilizzare la parola Verdi come lista elettorale solo grazie alla nostra diffida.
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