Europa Verde Padova – Verdi

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No all’operazione Alì, consumo del suolo non previsto nei piani

“L’ampliamento  del magazzino Alì di via Svezia, da 29 mila ad 80 mila metri quadrati,  non è previsto né dal vecchio Prg, né dal nuovo Piano degli Interventi” – a dichiararlo sono Elena Quiliquini e Antonio Attisani –  Co Portavoce di Europa Verde Padova.

“Si tratta di un’espansione – continuano –  che comporta un notevole consumo di suolo, vistosamente in contraddizione con il nuovo Piano degli interventi di Padova, adottato dal Consiglio Comunale il 12 aprileche taglia più  3 milioni di mq di aree precedentemente destinate all’edificazione. Una scelta estremamente importante poiché Padova negli ultimi dieci anni ha consumato 2 milioni di mq di suolo. Le aree “artificializzate” nel 2021 sono arrivate al 49,6% della superficie comunale (dati ISPRA). Siamo la città che ha divorato più suolo nel Veneto, che è la seconda regione più cementificata d’Italia dopo la Lombardia”.

“Qual è allora la “gabola” – spiegano i Co Portavoce di Europa Verde – che permetterebbe all’Amministrazione di approvare l’ampliamento del magazzino? Solo alcune frecce accennate nella cartografia del Piano di Assetto del Territorio (PAT) che indicherebbero le possibili future espansioni”.

“Come già denunciato da Europa Verde e da numerose associazioni, in particolare da Legambiente, finché resterà in vigore il PAT attuale, che è gerarchicamente sovraordinato al Piano degli interventi, sarà sempre possibile per l’Amministrazione approvare ulteriore consumo di suolo”.

“Si badi bene – chiariscono Quiliquini e Attisani – né il Piano degli interventi, né Europa Verde ostacolano chi vuole riqualificare la propria abitazione o esercizio, soprattutto se in linea con la necessità di rigenerazione urbana. Il Pat invece, approvato nove anni fa è, ed era già allora, vistosamente sovradimensionato nelle previsioni demografiche e dunque in quelle di espansione edilizia.

Il nuovo Piano degli interventi non piace a diversi settori economici – e alle loro rappresentanze politiche – che non vogliono superare una datata idea di sviluppo che affonda le sue radici nella ricostruzione del dopoguerra. Simbolo ed icona di questo modello è il tombinamento delle vie d’acqua interne, quando negli anni ’50, concordi i tutti partiti, furono seppellite nel cemento. Allora volevano fare di Padova la Milano del Veneto, puntando ad una città fatta di grandi strade su cui far correre tante automobili e costruire tanti edifici. Per evitare un passato che non passa il piano degli interventi, per il momento solo adottato, va approvato subito e il PAT decisamente ridimensionato”- conclude la nota di Europa Verde Padova.

Articolo Il Mattino di Padova 7 settembre 2022

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