Civica e Verdi contro la cementificazione al confine con Padova
Il gruppo verde di Selvazzano Civica sta assistendo preoccupata alla trasformazione del territorio della cintura ovest di Padova, impotente sul piano diretto degli interventi.
Tuttavia, cogliamo l’occasione per condividere la nostra analisi sullo stato delle cose e coinvolgere i cittadini ad interessarsi come soggetti agenti per porsi “di traverso”, insieme a noi, e ostacolare la continua predazione delle aree di confine.
L’asse che va dalla rotatoria di Feriole alla rotatoria di Brusegana (Via Scapacchiò-Via Padova-Via Dei Colli), ai piedi del cavalcavia, è di circa 6 km.
Lungo questa linea che attraversa il Comune di Selvazzano Dentro, da ovest a est, fino ad arrivare al comune di Padova, contiamo attualmente 9 rotatorie, due semafori, una pista ciclabile con 4 cambi di corsie, che sparisce per poi riapparire dopo la chiesa di Tencarola.
Chi percorre questo tratto sa benissimo che il traffico è una presenza quasi costante (lavoro, scuole, gite sui colli, ciclisti e motociclisti, pendolari) che la rende un’arteria difficilmente evitabile con le note conseguenze: smog, traffico, incidenti per la promiscuità dell’area ciclabile con quella pedonale, il dissesto dei marciapiedi e l’assenza di una progettualità delle piste ciclabili.
Il trasporto pubblico extraurbano è sottostimato, e l’assenza di parcheggi scambiatori (il primo, il Park Colli, è praticamente alle porte della città) vanifica l’incentivo all’uso degli autobus, e l’esclusione di questa arteria dalla progettazione di una nuova linea tramviaria – preferendo invece quella parallela di Via Chiesanuova-Via della Provvidenza-Via Rossi – farà di certo dirottare il traffico automobilistico proprio verso Selvazzano.
Come se non bastasse, è prevista nell’area Via Monte Rua a ridosso del fiume Bacchiglione (appartenente al Comune di Padova ma incuneata nel territorio selvazzanese) una lottizzazione di 43 mila metri cubi, per circa 140 appartamenti, un nuovo supermercato nell’area ex Mazzucato legnami (sempre sotto il Comune di Padova), il settimo in 6 km.
La saturazione dell’area commerciale di Padova Ovest, l’appesantimento della mobilità, e la totale noncuranza della sostenibilità dell’area a ridosso del canale Brentelle… può veramente essere barattata con una passerella ciclabile sul ponticello di Stocco?
Come si suole dire, la montagna partorì il topolino!
Inutile la ricerca delle responsabilità, di chi ha dato il permesso per la lottizzazione via Monte Rua per il nuovo supermercato, di certo il traffico non diminuirà se non diminuiscono le occasioni per crearlo.
La lg.reg. 14/2017, nota come “Veneto 2050”, ha aperto la corsa all’oro per la larga distribuzione in aree commerciali di piccole-medie dimensioni, fornendo gli strumenti per sburocratizzare la SCIA ma nello stesso tempo per dare meno tempo agli attori in causa (gli stessi cittadini!) di informarsi e di chiedere verifiche, e magari tutelare il territorio da uno scempio irreversibile.
Cosa succederà alla viabilità comune dell’arteria ovest quando saremo a regime?
Limitarsi ad un concetto geografico-politico del territorio, pensando ai comuni di Padova e Selvazzano come aree autonome nella progettazione a lungo termine, implica una visione miope di gestione del territorio, e le ripercussioni di queste scelte avranno ricadute inevitabili per tutti i cittadini, la salute, l’ambiente e la microeconomia locale.
Vincenzo Vozza