Europa Verde Padova – Verdi

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Il Gazzettino di Padova  2 giugno 2022

I Verdi sul Pm10 «A Padova est c’è l’aria peggiore: No inceneritore»

Svelati i dati delle centraline. Mazzucato: «Giordani sia netto, basta inquinamento»

L’ANALISI

PADOVA È noto che l’aria della nostra città è tra le più inquinate d’Italia. Non è invece noto che quella che si respira a Padova est è la peggiore della città. Parlano i dati delle centraline Arpav posizionate a Terranegra di Forcellini e a Granze di Camin per monitorare le aree interessate dalle emissioni dell’inceneritore, che si estendono ben oltre questi due rioni.

Ne dà notizia Europa Verde Padova che tra oggi e domani volantinerà nel Quartiere Est-3, prima di un flash-mob il 7 giugno per sensibilizzare i concittadini.

«Negli ultimi dieci anni, fino al 2018 – dichiara Nicola Mazzucato, portavoce di Europa Verde Padova –  i valori delle polveri sottili e ultrasottili rilevati dalle centraline di Padova est erano allineati con quelli del resto della città, se non inferiori. Ma tra il 2018 e il 2019 si è aperta una forbice che si sta allargando. Il confronto è stato fatto con la stazione Arpav che misura il fondo urbano cioè la media della città».

I dati del Pm10 parlano di un limite di legge giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo d’aria con possibilità di sforare solo per 35 giorni. Le centraline di Forcellini e Camin superano per la prima volta il resto della città nel 2018 e progressivamente arrivano ad uno scarto notevole: 62 giorni a Padova est contro i 51 del resto della città nel 2021, 50 contro 38 in questa prima parte del 2022.

Le polveri Pm2,5. Per legge le polveri ultra sottili vengono monitorate sul periodo di un anno. Il vecchissimo limite, ancora per poco in vigore, è di 25 microgrammi per metro cubo d’aria, quello  richiesto dall’Oms è di  5, quindi anche un microgrammo in più è estremamente significativo. L’Ue stima infatti 50mila morti premature in Italia ogni anno a causa di Pm10 e Pm2,5. Fino al 2018 i valori registrati a Padova est erano allineati o inferiori al resto della città. Ma dal 2019  la superano di vari microgrammi.

«Sicuramente va preso in considerazione commenta il portavoce di  Europa Verde Padova – che questo aumento sia registrato dalle centraline messe a guardia dell’inceneritore,  ma da ambientalisti scientifici, quali siamo, sappiamo che bisogna distinguere una contaminazione dovuta ad una sorgente puntuale, da quelle legata ad un inquinamento atmosferico diffuso».

LA QUARTA LINEA

«Ma è importante attenersi al principio di precauzione e bloccare la quarta linea che brucerebbe 40 mila tonnellate in più di rifiuti all’anno. L’incenerimento produce inquinanti che solo le migliori e più avanzate tecnologie possono ridurre, anche se non totalmente. La quarta linea è sostanzialmente gemella della terza, senza novità tecnologiche di rilievo. Inoltre le centraline standard  non rilevano proprio gli inquinanti più pericolosi e difficili da abbattere: diossine e furani, policlorobifenili, metalli pesanti. Perciò Europa Verde Padova  è contraria alla IV linea ed esorta  Giordani, che sostiene,  ad essere più netto nelle scelte a protezione di salute e ambiente. Noi sosterremo pienamente la transizione ecologica».

Mauro Giacon

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