Europa Verde Padova – Verdi

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COMUNICATO STAMPA

IN 18 ANNI SI È PERSO OLTRE METÀ DEL PATRIMONIO ARBOREO AL PARK DI FIERA PADOVA.

DEI 90 ALBERI PIANTATI NEL 2002 OGGI NE SOPRAVVIVONO SOLO 40.
OLTRE A QUELLI INGLOBATI NEI CANTIERI, SONO 33 QUELLI SRADICATI, TAGLIATI O MORTI STECCHITI CHE OGNI GIORNO SI POSSONO AMMIRARE NEL PARK GOLDONI.

NEL GIORNO DELLA FESTA DELL’ALBERO I VERDI DI PADOVA CHIEDONO UN IMPEGNO DI SOSTENIBILITÀ ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CHE DAL 2018 È TORNATA AD ESSERE PROPRIETARIA DI MAGGIORANZA DELLA FIERA DI PADOVA

La Fiera di Padova è un complesso enorme che occupa 155.000 mq di superficie ai margini del centro storico.

E’ una enorme superficie cementata ed asfaltata, impermeabile, una vera e propria bolla di calore, che negli anni più recenti non ha saputo sposare una svolta di sostenibilità.

Le superficie permeabili sono assenti* mentre la presenza di alberi è misera.

La principale dotazione di verde fu realizzata nel 2000-2002 insieme alla costruzione dei padiglioni 7 e 8. In quegli anni fu creato l’enorme parcheggio a nord del complesso decidendo che solo un terzo dell’intera superficie fosse dotata di alberature.

Una scelta che già 20 anni fa contraddiceva i regolamenti di opere pubbliche che prevedevano che il 50% della superficie fosse permeabile e con una dotazione significativa di verde a compensazione, per la quale c’è divieto di abbattimento.

Nel 2002 furono impiantati 90 alberi. Oggi ne sopravvivono, a stento, 40. I primi 9 furono tagliati nel 2010 per le rampe del Ponte Unità d’Italia e mai più rimpiattati nell’area a disposizione. Più recentemente 8 alberi sono stati inglobati dal cantiere del centro congressi.

“Il parcheggio Goldoni si presenta spoglio e inospitale – denuncia Nicola Mazzucato, co-portavoce provinciale di Europa Verde. In un sopraluogo compiuto oggi, giorno della “festa dell’albero”, abbiamo contato 33 alberi morti. Di 9 rimane soltanto il riquadro pieno di erbacce dove un tempo furono messi a dimora. Altri 3 sono ridotti a monconi tagliati a poco più di un metro di altezza, incelofanati nel nastro bianco e rosso. Fanno rabbia e tristezza i 21 totalmente rinsecchiti, morti da mesi, a testimoniare di come gli alberi bisogna saperli scegliere, preparare il terreno adatto, non circondarli da una superfice totalmente asfaltata che d’estate raggiunge temperature proibitive: insomma vanno curati”.

In realtà è l’intero complesso della Fiera a presentarsi poco sostenibile; chi lo ha gestito negli ultimi 20 anni non hanno saputo fare interventi di riduzione dell’impatto ambientale.

“Colpisce negativamente ad esempio che su una superficie coperta di ben 70.000 mq negli anni passati non sia stato istallato nemmeno 1 kW/p di pannelli di solare fotovoltaico – ricorda Eugenia Fortuni, co-portavoce provinciale dei Verdi. Non sono state sfruttate le enormi superfici di tetto piano e perfino nel corso delle ristrutturazioni delle coperture di 6 padiglioni, progettata e realizzata nel 2015, ancora attiva la detrazione al 50%, il bonus amianto e l’incentivo dello scambio sul posto, non si è colta l’occasione di produrre energia pulita”.

Ora che Fiera di Padova è tornata a controllo pubblico ci sono alcune sfide di sostenibilità ambientale ed economiche da cogliere, che il disavanzo di bilancio 2019 (-7,3 milioni) pongono come necessarie: puntare ad investimenti a costo ridotto grazie a eco-bonus e sgravi fiscali è la leva per trasformare ad emissione zero il quartiere fieristico.

Un rilancio che mette assieme la lotta ai cambiamenti climatici e il marketing strategico, un valore aggiunto che la recente alleanza con C_lab dell’Università di Padova aiuta a cogliere.

“Noi Verdi di Padova abbiamo alcune proposte per imboccare questa strada. Ci piacerebbe che si aprisse un tavolo di confronto con i molti soggetti coinvolti” conclude Antonio Attisani dei Verdi cittadini.

* Giardino Italia realizzato nel 2017 nel viale centrale della Fiera è posato sul piazzale impermeabile asfaltato e il sistema di captazione delle acque non è stato modificato; sia ora come un tempo l’acqua piovana è convogliata nel sistema fognario.

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