In America i giovani muoiono di armi e Fentanyl; in Italia e a Padova di incidenti sulle strade, dove andare a scuola può costare la vita, con ciclisti e pedoni sempre in costante pericolo per l’incoscienza degli automobilisti. In Italia gli incidenti stradali sono la prima causa di morte escluse le malattie (dati ISS), Padova è la città più mortale del Veneto (64 vittime dai dati Istat 2022, in peggioramento dal 2021). L’incoscienza esiste e la sicurezza delle strade va calibrata su questo: gli incidenti non sono inevitabili e frutto di fatalità, ma dipendono da precisi comportamenti alla guida.
Le strade di Padova sono a rischio per ciclisti e pedoni, spesso il limite di 50 Km/h viene superato, nelle strade dei quartieri, davanti alle scuole e in tutti i tratti dove le persone attraversano o utilizzano le biciclette.
Secondo lo studio della Fondazione Unipolis e dall’European Transport Safety Council, l’adozione delle “Città 30 km/h” ha comportato una riduzione media del 23% degli incidenti stradali, una riduzione media dei decessi del 37% e dei feriti del 38%.
<<La città di Padova deve spingere e sperimentare con più coraggio il piano della “Città 30 Km/h” nelle strade di quartiere e nei pressi delle scuole>> afferma la coportavoce comunale di Europa Verde Padova Chiara Zanetti, che continua: <<oltre la limitazione della velocità le strade devono essere progettate per far in modo che gli automobilisti non possano trasgredire, come realizzare dossi alti in asfalto dove ci sono le strisce pedonali, migliorare la segnaletica, oltre a separare le piste ciclabili dalle corsie delle auto>>.
Altre città hanno già adottato questi sistemi: Olbia, ad esempio, già dal primo giugno 2021, con un periodo di rodaggio per dare il tempo alle persone di abituarsi al cambiamento, dove oggi questi limiti hanno migliorato la città anche abbassando l’inquinamento acustico.
Europa Verde di Padova chiede all’amministrazione comunale di avere il coraggio di osare, anche con divieti di transito negli orari di entrata e uscita delle scuole dove possibile, impedendo agli utenti di trasgredire i limiti con dossi che effettivamente rallentino la marcia sulle strisce pedonali, separare le corsie all’ingresso delle rotonde per evitare che, dove possibile, le auto “taglino” in senso contrario per andare dritti come avviene quotidianamente sulle strade della nostra città.
È l’ora di osare, soprattutto per i nostri giovani, perché la cultura di una città sostenibile e sicura va alimentata e garantita con misure concrete. Osare la città 30 Km/h è salvaguardare le vite dei nostri ragazzi.
Padova 27 settembre 2024
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